Santa Croce di Magliano, giovedì 31 ottobre 2013

     

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11 ANNI FA IL SISMA


Giorno della memoria per vittime di San Giuliano di Puglia: rassegna web


 

GIORNATA DELLA MEMORIA, 
I RAGAZZI SOPRAVVISSUTI ANIMANO LA FIACCOLATA

San Giuliano di Puglia. Giornata della memoria: in tanti hanno partecipato in serata alla fiaccolata organizzata nel paese più colpito dal terremoto del 2002. Quest’anno, per la la prima volta, "Il cammino della speranza" è stato animato dai ragazzi sopravvissuti al crollo della scuola "Jovine". Oggi loro sono quasi tutti maggiorenni e hanno deciso di preparare delle riflessioni guidati da padre Enzo Ronzitti. 
La fiaccolata è partita dal parco costruito sulle macerie dell’edificio scolastico con un appello simbolico dei bambini che non ci sono più e della maestra, Carmela Ciniglio. Per ogni persona chiamata è stata accesa una lampada da una grande fiaccola partita dalla chiesa madre di San Giuliano di Puglia. Poi tutti presenti hanno acceso le altre torce e si sono avviati lungo un percorso significativo che ha toccato la piazza principale del paese, non a caso intitolata "31 ottobre", poi alcune strade, il palazzetto e il cimitero. 
Sette "stazioni" e un profondo coinvolgimento emotivo lungo il tragitto, durante il quale sono stati letti dei passi della Bibbia, un pensiero introduttivo e quindi le testimonianze dei ragazzi superstiti al crollo che, dal profondo del cuore, hanno rappresentato la loro esperienza. Da un lato, il ricordo degli amici che non ci sono più e dall’altro la consapevolezza che la vita continua: «Ora - hanno scritto Luigi, Michele e Gianluigi - affrontiamo il presente come tutti i ragazzi della nostra età, normalmente, alla ricerca della felicità. Cerchiamo di amare perché la felicità è amore e senza amore non potrà mai esserci la vera felicità». Un momento di incontro e condivisione per tutta la comunità di San Giuliano di Puglia anche in vista del progetto di solidarietà lanciato nei giorni scorsi da Pompeo Barbieri per dare corso a una raccolta di fondi destinata a realizzare un’opera per i bambini più poveri del mondo.
(fonte testo: primonumero.it)


Commemorazione 27 bambini e maestra crollo scuola 'Jovine'
S.GIULIANO DI PUGLIA (CAMPOBASSO), 31 OTT - A undici anni dalla tragedia della scuola "Jovine", oggi si commemorano i 27 bambini e la maestra morti nel crollo della elementare il 31 ottobre del 2002. 

Alle 11.32 la comunità del paese divenuto il simbolo del terremoto in Molise si è ritrovata al cimitero davanti le tombe dei piccoli per pregare. "Penso che il silenzio - ha detto il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura - sia il modo migliore per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime". (fonte testo: ANSA)


La regione si ferma e ricorda i 27 «Angeli» della scuola Jovine

SAN GIULIANO DI PUGLIA Trenta rintocchi di campane, silenzio, preghiera e fiori bianchi per i 27 «Angeli» di San Giuliano di Puglia, i bimbi uccisi insieme alla maestra nel crollo della Jovine il 31 ottobre del 2002. A 11 anni di distanza, il ricordo dei piccoli ha commosso l'intera comunità, riunita alle 11.32 nel cimitero del paese. Con le famiglie del paese c'erano amministratori regionali e comunali, giovani e molti bimbi che hanno voluto salutare gli amici che non ci sono più. 
Il sindaco Luigi Barbieri che ha curato la Giornata della Memoria insieme al Comitato Vittime dice: «Questo è il modo migliore per tenere vivo il ricordo di chi non c'è più e per dire che tragedie simili non devono più accadere». Commosso il presidente Frattura che sottolinea come «il silenzio è il modo migliore per esprimere vicinanza ai familiari delle vittime». Presente anche l'ex governatore del Molise Michele Iorio e il procuratore capo di Larino oggi sindaco di Modugno, Nicola Magrone. Anche il Consiglio regionale ha celebrato il «Giorno della memoria». In aula 4 giovani disabili. «Spesso i nostri handicap e i nostri disagi - hanno scritto i ragazzi - non sono oggetto di attenzione da parte della politica. Noi vogliamo essere protagonisti». Poi hanno preso la parola Giuseppe Sabusco, che ha insistito sul tema della sicurezza scolastica, e un commosso Salvatore Ciocca.
(fonte testo: iltempo.it)


L'anniversario del sisma

Il ricordo negli occhi di chi c’era, e la consapevolezza di chi non era ancora nato. 11 anni dopo

Nel centro simbolo del terremoto del 31 ottobre 2002 il ricordo delle vittime della scuola “Jovine” e delle due donne morte in paese. Alle 11.32 al cimitero i trenta rintocchi della campana e poi la commemorazione nel parco costruito sulle macerie dell’edificio crollato. Tanti i bambini e i ragazzi che hanno seguito i momenti e oggi rappresentano la “nuova generazione” di San Giuliano di Puglia.

di Fabrizio Occhionero

San Giuliano di Puglia. Li vedi con le magliette colorate che “gironzolano” tra le vie del paese ricostruito. Sprizzano ancora più curiosità quando, dalla grande rotonda all’ingresso, notano il corteo che dal cimitero raggiunge il parco della memoria. In realtà, mentre giocano e scherzano, come fanno tutti i bambini, sanno bene cosa sta succedendo. Iniziano ad averne consapevolezza, loro che rappresentano la nuova generazione del post-terremoto.
Alcuni di loro non hanno mai conosciuto un fratello o una sorella più grande. Quelli che quel giorno – il 31 ottobre 2002 - si trovavano in classe tra le pareti della scuola “Jovine” che all’improvviso sono venute giù. I genitori gliel’hanno raccontato dopo, ora che sono un po’ più grandi perché «è giusto che devono sapere». E anche una foto esposta a casa o un disegno che sbuca dal cassetto oggi hanno un senso in una famiglia che sembra più grande, con una “presenza” in più che accompagna le esperienze di ogni giorno.

Ma la giornata della memoria non viene solo vissuta da chi quel giorno “non c’era” ma soprattutto da chi, quando la terra ha tremato, in un soffio ha perso tutto. Da chi è sopravvissuto e continua a camminare con dignità lungo il percorso della vita e ascolta i trenta rintocchi della campana posta all’ingresso del cimitero. Rintocchi che scandiscono ogni singolo nome, quello di ventisette amici, della loro maestra e di due donne morte in paese. Qualche istante in più di attesa, quest’anno al cimitero, “animato” dal cinguettio degli uccelli nascosti tra i cipressi, prima di potersi raccogliere tutti insieme, in silenzio e in preghiera davanti alla campana, alle tombe o semplicemente a casa. Rispetto, prima di tutto.
Dopo la preghiera e la benedizione del parroco, don Renato Grecu, il corteo si è quindi avviato verso il paese. Accompagnato dal suono delle sirene della Misericordia, di tanti volontari impegnati per tanto tempo a San Giuliano e nel Molise ferito dal terremoto. Gonfaloni, corone di fiori e poi tanta gente. Le autorità civili e militari e, tra loro, il viceprefetto, Paola Galeone, il presidente della Regione, Paolo Frattura, gli assessori e i consiglieri regionali e l’ex governatore, Michele Iorio, il sindaco, Luigi Barbieri e l’amministrazione comunale, il presidente del Comitato vittime, Antonio Morelli. In paese è tornato anche l’attuale sindaco di Modugno, Nicola Magrone, già Procuratore di Larino e, soprattutto, una persona vicina a chi in questi difficili anni ha chiesto e ottenuto una risposta per un evento così assurdo e crudele.
Il corteo ha attraversato i “giunchi artificiali” del parco della memoria dove spicca il pilastro, un pezzo di cemento che lascia il senso del vuoto in un luogo circondato dalle case e dalla vita che, gradualmente, è ripresa. Ma con una ferita sempre aperta. Qui si è svolto un secondo momento di commemorazione e sono state deposte delle corone. Poi, chi ha voluto, si è intrattenuto vicino alle targhe di ferro dove sono stati incisi i nomi di tutte le vittime. Giuseppe De Lisio, otto anni, questa mattina ha accompagnato la mamma Felicetta per portare dei palloncini bianchi vicino al “banco” di Melisa: «Non l’ho mai conosciuta ma le voglio tanto bene e voglio fare questo in sua memoria». Lui è un bambino come altri che si fermano, leggono i nomi e i cognomi, le date di nascita e ti lasciano capire che: «Anche loro sono nostri amici e li ricorderemo». Il senso più vero di una giornata che consolida il valore della memoria. Per ricominciare, quando tutto sembra finito, proprio da un sorriso.
(Pubblicato su primonumero.it il 31/10/2013)


Il Molise ricorda la tragedia di San Giuliano di Puglia
Undici anni fa il sisma in cui persero la vita 27 scolari e la loro maestra

A 11 anni dalla tragedia della scuola “Jovine”, si commemorano oggi i 27 bambini e la maestra morti nel crollo del 31 ottobre del 2002. Alle 11.32 la comunità del paese divenuto il simbolo del terremoto in Molise si è ritrovata al cimitero davanti alle tombe dei piccoli per pregare e ricordare il loro coraggio. 

Alla cerimonia hanno partecipato le autorità del paese, il Comitato vittime della scuola, il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, amministratori regionali e comunali.
In serata, una fiaccolata seguita da una veglia di preghiera. Domani sarà celebrata una messa solenne officiata dal vescovo di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca.
(fonte testo: primopianomolise)


I rintocchi della campana in memoria delle vittime del sisma

SAN GIULIANO DI PUGLIA. Per l’undicesima volta da quel maledetto 31 ottobre 2002, alle 11.32, il mondo si è fermato nel Cratere e a San Giuliano di Puglia. Il ricordo delle trenta vittime, dei 27 angeli periti sotto le macerie della scuola Francesco Jovine e della maestra, è vivo, troppo vivo, nella mente di tutti.

Quelle ore interminabili susseguite al crollo dell’edificio, con pompieri e protezione civile, esercito e forze dell’ordine, al lavoro disperatamente per salvare il maggior numero di bimbi.
Una drammatica operazione di soccorso amplificata nel mondo che scopriva l’esistenza di un Molise isolato, poi ferito, infine lacerato e dilaniato nel dolore e nella contrapposizione.
Per la prima volta da allora non è più governatore Michele Iorio, ma tolta San Giuliano di Puglia, la ricostruzione è un rebus.
La cerimonia è stata vissuta con il silenzio e la riflessione d’uopo per un evento commemorativo che affonda le radici in una storicità intrisa di lutti e di sofferenze apocalittiche. I rintocchi della campana nel cimitero, la processione di autorità e protezione civile per le vie del paese e l’arrivo al parco dedicato agli angeli.
Tutto sembra come nei primi momenti dopo la tragedia collettiva, accanto al sindaco Luigi Barbieri, per la prima volta, il presidente del Molise Paolo Di Laura Frattura, che avrà colto i segnali di una comunità che necessita di rifiorire, anche per non lasciare invano il sacrificio degli Angeli e delle vittime.
(fonte testo: termolionline.it)


Terremoto a San Giuliano, 11 anni dopo la ferita è ancora aperta: 
i 30 rintocchi scuotono le coscienze

Alle 11.32 San Giuliano si è fermato È l'undicesimo anno di ricorrenza della tragedia del terremoto del 2002 che colpì il piccolo centro molisano causando la caduta della scuola 'degli angeli'. In quella assurda tragedia che spazzò via un intera classe di ragazzi, sono ben chiare le colpe di chi, avrà per sempre la coscienza macchiata.

Un silenzio surreale quello nel cimitero di San Giuliano rotto nell'esatto scoccare dell'ora del terremoto di 11 anni fa. 30 pesanti rintocchi. Uno per uno nel ricordo dei 27 bambini morti sotto il crollo della scuola insieme alla maestra di Colletorto e ad altre 2 donne decedute nelle loro abitazioni. Negli occhi di chi c'era indelebili quelle scene che faranno sempre male.

Tutti hanno perso un pezzo della propria vita li sotto. Parenti e gente comune. Ogni anno la ricorrenza deve far tenere alta l'attenzione sulla ricostruzione e soprattutto sulla sicurezza nelle scuole. Una lenta e silenziosa processione, poi, dal cimitero al luogo della tragedia. Lì oggi sorgono tante luci e tante piccole targhe in ricordo di tutti quei piccoli. Oggi qualcuno di loro, oggi, sarebbe diventato maggiorenni. Il ricordo è negli occhi di un genitore e di fratelli e sorelle che oggi, come sempre, hanno pensato al proprio angelo e gli hanno rivolto una preghiera.
(fonte testo: termoli.tv)

 


31 ottobre, giorno della Memoria. A Palazzo Moffa commemorazione con ospiti speciali

E' il giorno della Memoria, il giorno del ricordo. Il giorno in cui il Molise si ferma per ricordare la sua grande tragedia: il terremoto. Era il 31 ottobre del 2002, sono passati undici anni. Alle 11.32 una fortissima scossa portò morte e distruzione. A San Giuliano di Puglia crollò la scuola elementare, morirono 27 bambini e la loro maestra. Il sisma fece poi anche altre due vittime. Quattordici comuni subirono danni serissimi agli edifici. Una ferita, quella del terremoto, ancora aperta, non rimarginata: il dolore per le vittime, la ricostruzione ancora non completata, comunità che da quel giorno non sono più le stesse.

Stamattina come ogni anno la 'Giornata della Memoria' è stata celebrata in Consiglio regionale con una seduta speciale. Dopo l'intervento del presidente dell'Assemblea, Vincenzo Niro, hanno preso la parola un esponente della maggioranza, Salvatore Ciocca (che si è commosso parlando del dramma), e uno dell'opposizione, Giuseppe Sabusco. Infine è toccato al governatore Paolo Frattura. Tutti hanno ricordato il dramma, le vittime, i sopravvissuti. Quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare nei comuni colpiti dal sisma. 

Alla commemorazione nell'aula di Palazzo Moffa c'erano per l'occasione anche quattro ospiti speciali, quattro ragazzi disabili, accompagnati dalla loro educatrice, Elena Salvatore, e da una volontaria, Liliana Grieco. Per un giorno si sono potuti sedere nei banchi solitamente destinati ai consiglieri e stare accanto a loro. «Abbiamo risposto sì all'invito dei presidenti Paolo Frattura e Vincenzo Niro - hanno detto Fabio, Luca, Valentina e Samuele -. Spesso i nostri handicap e i nostri disagi non sono oggetto di attenzione da parte della politica. Noi vogliamo invece partecipare, essere protagonisti con il nostro punto di vista della vita politica di tutti i giorni. Non siamo cittadini solo quando si vota! Lo siamo sempre e lo siamo in maniera particolare».

Poco più tardi, alle 11.32, la commemorazione a San Giuliano di Puglia alla presenza di tutte le autorità. Come ogni anno i rintocchi di una campana hanno ricordato le vittime del crollo della scuola Jovine.
(fonte testo: primapaginamolise.it)


Il messaggio del Presidente Niro in occasione della “Giornata della memoria”

“Sono passati undici anni dal tragico terremoto che il 31 ottobre del 2002 provocò il tremendo crollo della scuola “Francesco Jovine” di San Giuliano di Puglia, causando la morte di ventisette bambini e della loro maestra. Oggi come allora quel ricordo continua a scuotere l’animo di ogni molisano e a suscitare l’attenzione e la commozione dell’intera Nazione.
Da quel giorno puntualmente si sono rinnovate le celebrazioni commemorative in ricordo di quelli che oramai sono conosciuti da tutta la comunità molisana come piccoli “Angeli” e, a partire dallo scorso anno, è stata proclamata dal comune di San Giuliano di Puglia la “Giornata della Memoria” e di lutto cittadino. Oggi, dunque, ci stringiamo nuovamente attorno a quelle vittime innocenti e lo facciamo sempre con maggiore consapevolezza, assumendoci come Istituzioni il massimo impegno per garantire la continuità e il consolidamento di politiche di intervento volte alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Questo è l’unico comportamento che possiamo adottare per scongiurare la riproposizione in futuro di una sciagura come quella che ha toccato la nostra regione nel 2002.
Con questi sentimenti di profonda partecipazione sono vicino a tutta la cittadinanza di San Giuliano di Puglia, ai familiari delle vittime e a quei ragazzi che, pur scampando la tragedia, ne sono rimasti indelebilmente segnati”.
(fonte testo: primapaginamolise.it)


Undici anni fa crollò la scuola di San Giuliano, oggi 9 edifici su 10 in Molise non sono "conformi"

SAN GIULIANO DI PUGLIA. In occasione della ricorrenza del terremoto in Molise tornano alla mente le immagini del drammatico crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e dei lutti che ha determinato. In questi anni l’impegno della Flc Cigl Molise si è concentrato nella richiesta di politiche che garantissero scuole che rispettassero le norme relative alla sicurezza dei luoghi pubblici.
Però, ad esempio, nell’anagrafe dell’edilizia scolastica pubblicata dal Miur a settembre di quest’anno, dei 316 plessi molisani - come ci dice Sergio Sorella - evidenzia dati emlematici.
I 91,4% degli istituti non è stato progettato con normativa antisismica (contro una media nazionale del 55,5%). Ma c'è di più: il 94,% non ha certificato di conformità (contro una media nazionale del 54,1%), l’84,6% non ha il certificato di relazione geotecnica (contro una media nazionale del 53,3%), l’83,1% non ha il certificato di relazione geologica, (contro una media nazionale del 52,2%), l’82,6% non ha il certificato di prevenzione incendi e il 12,3 % non ha la certificazione per la verifica sismica.
Il 5% degli edifici scolastici del Molise è ancora costituito da strutture prefabbricate e provvisorie (Bonefro, Colletorto, Bojano, Venafro). Il 7% delle scuole è ospitato in edifici ad uso promiscuo (condomini, supermercati, ecc.).
Ancora il 6% delle scuole è in affitto. La sola provincia di Campobasso spende per le scuole superiori oltre 2.400.000 euro all’anno che vanno in tasca ai privati. Solo 1 scuola molisana su 2 è ospitata in edifici in cemento armato. Solo 1 scuola su 5 risulta ospitata in edifici di edilizia recente (meno di 10 anni); 3 su 5 in edifici costruiti prima del sisma dell’Irpinia.
"Un quadro simile a quello che avevamo denunciato - afferma Sorella - nel Convegno regionale "A scuola sicuri" lo scorso novembre. In quell’occasione abbiamo fatto proposte specifiche quali: un piano nazionale per l'edilizia scolastica, con tempi e risorse certe; un piano per la sicurezza degli edifici scolastici fatto dal governo regionale; adeguati investimenti sul terreno della formazione e dell’informazione; la costituzione di un tavolo permanente di coordinamento delle attività tra i soggetti istituzionali coinvolti, per una costante azione di monitoraggio e che concentri gli interventi necessari per la messa a norma delle istituzioni scolastiche.
Abbiamo proposto anche il Fascicolo del fabbricato scolastico (gestito necessariamente dalla scuola) che rappresenti la storia degli interventi fatti sulla struttura, ne segua le fasi e documenti tutto ciò che si è fatto. Gli studenti molisani hanno bisogno di scuole sicure, di spazi adeguati, di tempi distesi, di integrazione ed accoglienza. Solo così potranno sviluppare le loro potenzialità e la loro voglia di esserci nel mondo da protagonisti.
Anche così avremo contribuito a rendere giustizia all’assurda tragedia di San Giuliano. Faremo in modo - continua Sorella - che ai tristi e luttuosi colori delle macerie si sostituiscano quelli della vita: il giallo simbolo dell’attenzione, della prevenzione e della rinascita, il blu a rappresentare la prospettiva futura e la speranza, il rosso a marcare l’impegno e la determinazione, il verde a indicare l’accresciuta consapevolezza della strada da intraprendere per dare un futuro ai sogni ed, infine, il bianco limpido come il foglio di carta su cui i bambini disegnano i percorsi della loro vita con la penna del sorriso".
(fonte testo: termoli.tv)

 


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