Santa Croce di Magliano, martedì 15 aprile 2014

     

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ELEZIONI COMUNALI 2014


Dopo la svolta a destra la "Roccaforte rossa" prova a risorgere. Ma non c’è intesa.


 

Regna l’incertezza a Santa Croce di Magliano, il centro più popoloso del cratere dopo Larino, dove a fine maggio si deve rinnovare l’amministrazione comunale. Il sindaco uscente, Alberto Florio, artefice della «svolta» di cinque anni fa nella Roccaforte Rossa ha deciso di non ricandidarsi. Poco o nulla viene fuori dal quadro politico del paese. Tra i nomi di possibili candidati alla fascia tricolore ci sono il consigliere provinciale, Donato D’Ambrosio, l’ex assessore di Palazzo Magno, Enzo Rosati, il vicepresidente dell’Iresmo, Antonio Petruccelli e altri. Vera incognita resta il Partito Democratico che dopo tanti tavoli non è ancora riuscito a fare sintesi. Non dice di più la segretaria cittadina, Maria Florio: «Stiamo lavorando per trovare una soluzione». E tra le indiscrezioni non si escludono sorprese e accordi allargati in un quadro politico ancora molto frammentato.

fonte: www.primonumero.it

Santa Croce di Magliano. Qualcuno con ironia prova a scherzare e dice che tra le strade di Santa Croce si trovano ancora i detriti e i calcinacci piovuti dalla ’Roccaforte rossa’ che si sgretolò cinque anni fa. Allora nel paese di Nicola Crapsi, primo deputato molisano a Montecitorio e promotore di tante battaglie operaie, ci fu la prima, storica vittoria di una coalizione di centrodestra. La «svolta» di Alberto Florio con un’amministrazione che tra piccole e grandi crisi è riuscita a completare il mandato. Vittoriosa (all’epoca) con poco meno di 1400 voti superando il sindaco uscente, Pasquale Marino, che raggiunse le 1200 preferenze e la lista di Vincenzo Giordano con quasi 700 voti.

Lui, il farmacista del paese, non si è mai arreso e ha superato pure lo scoglio delle dimissioni. Provarci una seconda volta? «No, non mi ricandido - spiega lapidario il sindaco uscente - mi auguro che la nuova amministrazione riesca a far sopravvivere il paese oggi che i problemi per gestire una macchina come il Comune sono davvero tanti». Niente di più dal cittadino con la fascia tricolore che sta per riconsegnare le chiavi al messo comunale. Non è che da altri si riesca a sapere tanto di più a ragione di un quadro ancora molto complesso, incerto e pieno di polvere. Appunto. E se si riesce a sapere almeno cosa fa l’uscente non si esclude che ci possa comunque essere una lista di continuità.

«Non si capisce ancora niente» ci dicono tra una birra e l’altra alcuni anziani davanti a un bar del centro. Però di nomi se ne fanno, eccome, anche se l’impegno politico-amministrativo non appassiona molti. Raccoglie più entusiasmo la Passione Vivente che ha coinvolto con successo giovani e meno giovani in un evento molto suggestivo. L’unico a fare un passo avanti per così dire ufficiale è stato il consigliere provinciale di zona e consigliere (dissidente) in Comune, Donato D’Ambrosio. 29 anni, ha organizzato una riunione domenicale in municipio per iniziare a parlare, confrontarsi e «coinvolgere le energie migliori» per mettere in piedi una lista.

Ma c’è anche Antonio Petruccelli, 48 anni, vicepresidente dell’Iresmo e consulente regionale. La lista la farà ma per ora «preferisce non rilasciare dichiarazioni». Se ne parla dopo il 26. E gli altri che fanno? Si prova almeno a ragionare. C’è Enzo Rosati, ex assessore provinciale santacrocese che più di qualcuno considera un possibile aspirante sindaco. Lui non si sbilancia e osserva: «Stiamo discutendo insieme a un gruppo di liberi cittadini senza tessere di partito che si pongono il problema della situazione attuale e vorrebbero dedicare un impegno civile alla nostra comunità». Ma non finisce qui. In paese si susseguono tavoli noti e meno noti. Telefonate, saluti, sorrisini e caffè di rito, anche senza zucchero e decaffeinati per placare alcuni animi un po’ troppo surriscaldati.

L’incognita si chiama Partito Democratico, un vero e proprio cantiere aperto di ’coalizione’ dove sono «passati» alcuni nomi, come Flaviano Alfieri, presidente della sezione Avis, l’ex sindaco, Giovanni Gianfelice, l’ex sindaco Salvatore Mascia, e una donna, ma poi non si è fatto più nulla. In paese, peraltro, si è vista anche la segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli, l’incontro risale ad alcune settimane fa. Gli esponenti dei democrats, in particolare il «nocciolo duro» del Partito continuano a incontrarsi e cercano di fare sintesi e di trovare la quadra su un candidato che ancora non arriva. «Questi stanno solo a fare confusione e non si decidono, voglio proprio vedere come andrà a finire» spiega un signore davanti al supermercato che in passato ha messo in tasca la tessera più diffusa a Santa Croce, quella rossa.

Allora, per capire come stanno le cose proviamo a chiedere cosa intende fare il Partito Democratico al segretario cittadino come è giusto che sia. E’ una donna e si chiama Maria Florio. Qualcuno avrebbe pensato pure a lei come ’papabile’ o, meglio, «papessa». Quando la chiamiamo, non a caso, è impegnata proprio «in riunione». Per correttezza aspettiamo per capire quale sarò l’esito dell’ennesimo incontro o «tavolo» dedicato agli addetti ai lavori. Un’attesa che purtroppo risulterà vana: «Stiamo lavorando per trovare una soluzione» afferma la Florio. Manco una parola in più.

Quale sarà allora questa soluzione? Un nome sempre del Pd? Un nome che potrebbe fare sintesi ma non di questo colore politico? Non è dato sapere anche perché in politica, in generale, sono sempre possibili delle alleanze trasversali. Nel cantiere delle elezioni amministrative santacrocesi si continua però a «scavare» per trovare il candidato sindaco (anche al plurale). Confusione e incertezza nello stesso Comune che, nonostante i suoi cinquemila abitanti, non è riuscito nemmeno ad eleggere un consigliere regionale.

(FO) (Pubblicato il 15/04/2014)


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