Santa Croce di Magliano, sabato 25 giugno 2016

     

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riceviamo e pubblichiamo


La festa di S. Antonio di Padova a Santa Croce di Magliano
La forza evangelizzatrice della pietà popolare


 

Il visitatore che raggiunge Santa Croce di Magliano nei giorni della Tredicina di Sant'Antonio rimane colpito dallo straordinario movimento di popolo che anima tutta la comunità, dai fanciulli alle donne, agli uomini, alle famiglie nel loro insieme. E' un movimento che viene da lontano, che dura da sempre nella storia del paese e si trasmette di generazione in generazione, ed è portato con nostalgia nel cuore dei tanti emigrati santacrocesi sparsi nel mondo.

E' un movimento che abbraccia tutte le dimensioni della vita: la religiosità, la corporeità, la spiritualità, la gioia dello stare insieme, il rapporto tra le generazioni, la sete della bellezza, il desiderio di un di più di gratuito, di fraterno, di pienezza, di vita.

Tante donne e bambini indossano l'abito votivo di Sant'Antonio, i fanciulli con il loro piccoli carretti si aggirano in continuazione per le vie del paese chiedendo un'offerta per la festa, alla messa del mattino e della sera sono tante le famiglie che portano ceste di pane per distribuirlo dopo la benedizione, in molte case è tutto un via vai di persone che si mettono insieme per preparare gli addobbi per i carri processionali.

Quando arriva la sera si accendono le edicole votive sui balconi e sulle pareti delle abitazioni e soprattutto ci si raduna in chiesa per la celebrazione comunitaria della Tredicina con la messa, la catechesi, la preghiera e i canti caratteristici dedicati a Sant'Antonio.

E' tutta un'esplosione popolare di festa che raggiunge il culmine la sera del dodici giugno con la benedizione dei carri grandi processionali davanti alla chiesa parrocchiale, e il giorno tredici con la messa solenne e con la processione maestosa e trionfale per le vie del paese: i carri addobbati con i cantori della carregna, la banda, i sacerdoti con i ministranti, i portatori della statua del Santo, le autorità con tutto il popolo, e gli spari caratteristici nei vari punti del percorso processionale.

Va segnalato lo straordinario impegno del comitato festa che in collaborazione con la parrocchia provvede a tutta l'organizzazione e soprattutto alle belle e partecipate serate di fraternità.

Ad una riflessione più profonda non sfugge la forza evangelizzatrice della pietà popolare che si sa esprimere con gesti semplici e alla portata di tutti:

In primo luogo la pietà popolare evangelizza la preghiera. Nella vita sono tanti i bisogni e le urgenze. Ma non si può fare a meno della preghiera. La festa viene a ricordarlo a tutti, anche a quelli che per il resto dell'anno se ne dimenticano. Sono momenti commoventi non solo la partecipazione in massa all'ora della tredicina, ma anche le visite individuali, semplici, fatte di sguardi, di preghiere silenziose, di atti di affidamento e di abbandono che solo Dio conosce e che l'intercessione di Sant'Antonio certamente avvalora presso il Signore onnipotente e misericordioso.

In secondo luogo la pietà popolare evangelizza la condivisione, insegnando che la preghiera autentica va sempre unita alla carità e alla condivisione. Con la benedizione e la distribuzione a tutti del pane, le famiglie continuano a trasmettere ai figli quello che Gesù ha insegnato con la moltiplicazione dei pani. La vita è bella quando diventa un dono per gli altri, la vita è triste quando si vuole possedere tutto per sé.

In terzo luogo la pietà popolare evangelizza la gioia e la festa. Il lavoro non è tutto. Abbiamo bisogno di festa, di incontri gratuiti, di relazioni di amicizia con tutti. Ogni persona, ogni comunità, ogni paese lo esprime a modo suo, attraverso segni di bellezza, come gli stendardi e i carri nella festa di S. Antonio, attraverso segni di fraternità e di condivisione intorno alle tavolate per mangiare insieme, attraverso canti e musica in piazza dove c'è posto per tutti e nessuno è escluso.

E ancora la pietà popolare evangelizza il paradiso. Nel cuore di tutti c'è il desiderio di un di più, di un per sempre. Le generazioni passano, i santi restano. E' vero che c'è un proverbio che dice: "Passata la festa, gabbato lo santo". Ma è vero anche che nel corso degli anni e dei secoli le feste dei santi ritornano e continuano ad illuminare il senso della vita e a riaccendere il desiderio del cielo, diciamo pure con coraggio e sincerità il desiderio del paradiso.

Sac. Angelo Castelli

 


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