Santa Croce di Magliano, domenica 15 maggio 2016

     

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IL MAGGIO DEI LIBRI


Venerdì 13 maggio lo scrittore Pino Aprile incontra gli studenti del Liceo Scientifico "R. Capriglione" di Santa Croce di Magliano e presenta la sua ultima opera: "Carnefici"


 

 

Nell’ambito della rassegna "Il Maggio dei Libri", venerdì 13 maggio lo scrittore Pino Aprile ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico "Raffaele Capriglione" a Santa Croce di Magliano. Un appuntamento che, come da programma, ha visto lo scrittore "meridionalista" presentare la sua ultima fatica letteraria: "Carnefici, l’indicibile genocidio dei meridionali".
Questo nuovo lavoro di Pino Aprile, 468 pagine per le edizioni Piemme, attraverso la pubblicazione di una documentazione circostanziata ricostruisce lo sterminio del popolo meridionale durante e dopo l’unità d’Italia. 
Aprile definisce questi massacri «genocidio»: centinaia di migliaia di persone sono scomparse nel sanguinoso processo di unificazione nazionale, una «carneficina» che «i libri di storia hanno taciuto per anni». 
L'intento del meridionalista è questa volta, letteralmente, quello di far "smontare da cavallo" gli eroi della patria che ornano piazze e strade del Sud.
Agli autori di quei crimini di guerra sono andate medaglie e promozioni ma lo scrittore indaga sulle ripercussioni della negazione di questa tragedia civile.
"lo so. So tutti i nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli. Lo so. Ma non ho le prove". È il cuore di un celeberrimo atto d'accusa di Pier Paolo Pasolini pubblicato sul Corriere della Sera.
Anche Pino Aprile sa. Sa tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero "meridionali".
Lo ha appreso con stupore e sgomento, e lo ha raccontato in un libro spartiacque, "Terroni", che ha aperto una breccia irreparabile sulla facciata del trionfalismo nazionale. 

Se mancavano ancora prove ora le ha trovate tutte al termine di un'incalzante e drammatica ricerca durata cinque anni.

E sono le prove di un genocidio. Perché é questo l'ordine di grandezza che emerge dall'incrocio dei risultati dei censimenti disposti dai Savoia (nel 1861 e nel 1871) e dei dati delle anagrafi borboniche: un genocidio.
Centinaia di migliaia di persone scomparse è la cifra della strage di italiani del Sud compiuta per unificare l'Italia. Si scopre, cosi, come venivano rasi al suolo paesi interi, saccheggiate le case, bruciati vivi i superstiti. 
Si apprende come avvenivano i rastrellamenti degli abitanti di interi villaggi, e li si sottoponeva a marce forzate di decine di chilometri e a torture.
Ci si imbatte in fucilazioni a tappeto di centinaia di persone. L'Italia "liberata" è stata nella realtà dei fatti un immenso Arcipelago Gulag, di cui ora si può ricostruire la mappa e l'organizzazione: deportazioni, campi di concentramento, epidemie.

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