Santa Croce di Magliano, venerdì 13 ottobre 2017

     

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riceviamo e pubblichiamo


"Itinerari di pietre e croci"


 

"Itinerari di pietre e croci" per riscoprire il valore di una memoria attiva che a seguito del secondo conflitto mondiale ha ancora molto da dire. Lo scopo del libro di Luigi Pizzuto "Scoppio di mine" ha appunto questo compito: riscoprire i luoghi della memoria del nostro Molise, ai più sconosciuti, che, tra l'altro, poi vengono completamente dimenticati, perché si fa poca memoria, perché gli anziani che li hanno vissuti in prima persona sono scomparsi e chi ne ha fatto tesoro non c'è più

A Morrone del Sannio, la memoria dei fatti più singolari - accaduti nell'ottobre del 1943 - mediante la presentazione del libro - ha ritrovato, appunto, una straordinaria vitalità, per ricordare, segnalare, insegnare, narrare alle giovani generazioni quei valori che non crollano mai. A Morrone del Sannio, in una cornice suggestiva, dove il colore della pietra narra silenziosamente la vita di ieri, la presentazione del libro "Scoppio di mine" di Luigi Pizzuto ha consentito di ripercorre percorsi inediti accaduti sulla "Vetta del Molise", Morrone del Sannio, appunto, riaprendo una pagina di storia curiosa ed interessante, relativa al processo di liberazione da parte delle truppe alleate dopo la battaglia di Termoli. Il testo rievoca, mediante svariate fonti materiali, gli ultimi eventi bellici, tra il Biferno e il Fortore, avvenuti nell'ottobre del 1943. A Morrone del Sannio, proprio in Largo Castello, la memoria di questi eventi che hanno portato alla liberazione del Molise, resiste, grazie alla presenza in bella mostra, nel cuore del centro storico, del palazzo nobiliare dove sostò il generale Montgomery per dirigere le operazioni militari delle truppe alleate. 
Nella graziosa piazzetta di pietra, una iscrizione su pietra, collocata sulla facciata dell'antico palazzo del notaio Corradino Mastrogiacomo, ricorda la presenza di questa figura importante. Qui, nel cuore del paese di pietra - dove - a seguito della ricostruzione post sisma - il linguaggio del passato trova i sussurri migliori per evocare e raccontare - sono state presentate tante piccole storie inedite, nascoste dalla grande storia. 
Il Sindaco del piccolo comune molisano Antonio Colasurdo si è soffermato sullo spirito dell'iniziativa volto ad educare le giovani generazioni per fare tesoro delle esperienze passate. Il generale Gianni Fortunato è entrato nel merito dei contenuti spiegando la strategia militare messa in atto in Molise, la posizione strategica del sito e il comportamento dei morronesi durante l'occupazione tedesca e l'arrivo degli Alleati in cima all'agglomerato urbano. Tirando così fuori, brillantemente, dai cassetti della memoria storie curiose e sconosciute. In merito all'importanza che rivestono le fonti di qualsiasi natura, il signor Antonio Mustillo ha precisato come sia importante tirar fuori la sensibilità necessaria per custodire gelosamente gli atti d'archivio di una comunità, per far sì che questo patrimonio culturale e storico non vada perduto. Il parroco don Gabriele Tamilia si è soffermato invece sul valore pedagogico della memoria, sugli insegnamenti sempre attuali che bisogna trarre per evitare che si costituisca una società priva di spiritualità e di ogni identità.

                 

Soddisfatto l'autore Luigi Pizzuto per aver messo in cantiere una serie di presentazioni che, con il pubblico e gli anziani del luogo, hanno il compito di arricchire la conoscenza dei personaggi protagonisti degli eventi accaduti in Basso Molise. E di non dimenticarli mai più attraverso la realizzazione di una nuova fonte materiale per testimoniarli - di conseguenza - sempre - agli occhi di tutti. L'iniziativa "Itinerari di pietre e di croci" - pertanto - continua. Ha questo compito.

Prossimamente sarà presente a Tavenna per ricordare l'eccidio nazista presso Fonte Caneparo - accaduto il 13 ottobre 1943 - dove vennero fucilati per rappresaglia due carabinieri e un abitante del posto. Il carabiniere Vincenzo Simone era nativo di Colletorto. Il primo novembre a Colletorto verrà inaugurato il monumento in ricordo del tredicenne Vincenzo Paradiso, ucciso dallo scoppio di una mina il 13 ottobre 1943, lungo la strada Neviera, a poca distanza dal paese. 
Tra gli ulivi e una colonna impressionante di fumo il corpo del ragazzo saltò in aria a brandelli mentre rientrava in paese col suo cavallo carico di uva appena vendemmiata. Nello spirito dell'iniziativa "Culturattiva", in questo caso la pubblicazione "Scoppio di mine" diventa motivo per far riemergere storie nascoste di fatti e di uomini che spesso vengono travolti dall'oblio. A chi ama il proprio territorio, al mondo della cultura, il compito di mettere in campo, in ogni luogo, azioni concrete per non dimenticare mai.

 

 

 

 

 


 


 

 

 



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