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Santa Croce di Magliano,
venerdì 19/02/2021

"Zi Franci",
questa mattina un sole tiepido e discreto ti ha accompagnato nel tuo ultimo viaggio e la neve di un febbraio tremendo, caduta giorni fa e accumulatasi ai bordi delle strade, sembra non voglia sciogliersi, come noi che non vogliamo dirti addio.

Il ricordo della tua esistenza, scandita dalle stagioni e dagli umori della terra, ci terrà per sempre ancorati alla tradizione santacrocese, di cui sempre sarai il Signore e il galantuomo.
E un galantuomo si sa, combatte ad armi pari, anche quando a sparare per primo è un nemico invisibile e beffardo chiamato Covid-19.

La pandemia si è insinuata con prepotenza nelle nostre vite, spazzando via il senso della festività locale e la sua folla, ma tu hai risposto con garbo e con quella dovizia di particolari che era solo tua; come hai fatto durante quel pomeriggio che ci incontrammo per montare un'intervista, che voglio ricordare come una piacevole chiacchierata fra il decano della tradizione e una giovane affamata di saperi e pratiche di un tempo remoto, ma che sento così vicino.

Con te, zi Francí, si chiude un cerchio quello delineato dalla "vecchia scuola", di nomi e di vissuti, che ti avranno già accolto in cielo e tu di quel cielo, eri il mio filo invisibile.

La tua presenza significava continuità e tutela, significava diffondere l'attaccamento ai nostri culti, ai nostri cerimoniali e a preservarli, e d'ora in avanti proseguiremo a farlo alla tua memoria.

Ti cercheremo, in aprile e in giugno, sul sagrato delle nostre chiese e tu ci risponderai dal sole che custodirà ogni tuo sorriso.

Con stima, affetto e gratitudine.

Regina Cosco,
in rappresentanza della comunità di pratica festiva