Ricordo
di Vincenzo Zeffiro
Assessore al Comune di Santa Croce di Magliano dal 1956 al 1973 e
Sindaco dal 1973 al 1986.
Dirigente del PCI e riferimento per più generazioni di militanti e
dirigenti politici e sindacali della sinistra molisana.
Caro Vincenzo,
hai attraversato il Novecento superando il fascismo e nel dopoguerra con
la tua generazione hai lottato per ricostruire l'Italia, attuare la
Costituzione, riscattare il Lavoro, affermare l'uguaglianza, frenare
l'emigrazione e garantire anche nel Mezzogiorno il pane, una casa, la
scuola e migliori condizioni di vita alle nostre comunità.
Sobrio, disponibile, elegante e garbato hai saputo cucire da bravo sarto
i rapporti umani spronando le fasce popolari più umili a unirsi nella
lotta e organizzarsi politicamente. Negli anni della guerra fredda hai
avviato la tua esperienza amministrativa nella Giunta Comunale
affiancando e sostenendo Nicola Crapsi, Flaviano Iantomasi e i
responsabili del partito e del sindacato che occuparono le terre e si
batterono per far riconoscere diritti elementari e dignità ai
braccianti, agli edili e a chi non aveva nulla. Negli anni settanta hai
assunto la guida della comunità e hai proseguito il tuo impegno
amministrativo antifascista per la scuola, la cultura ed i giovani,
portando Santa Croce di Magliano ad essere un esempio per attività,
trasparenza, partecipazione popolare, competenza e passione. In una
Terra dominata da clientele, soverchierie e soprusi, insieme ad
indimenticabili compagni che hai saputo coinvolgere e avvicinare alla
politica più bella, hai dimostrato che non c'è alcun destino negativo
scritto in Molise e nel Sud. Per tutti noi costretti in quegli anni a
misurarci con lo strapotere democristiano in comuni dove la sinistra si
fermava a numeri irrilevanti, la tua Santa Croce era diventata la nostra
Bologna, il comune che con orgoglio veniva indicato a modello. Per tutto
ciò che hai fatto con semplicità, generosità e pacatezza, da semplice
militante di quella sinistra ideale che si è smarrita nel buio del terzo
millennio, ti dico grazie donandoti la rosa rossa del sol dell'avvenire
che ha illuminato i nostri passi ogni Primo Maggio tra raggi di luce e
canti del movimento operaio. Tutti noi abbiamo apprezzato il tuo stile
ed il modo composto con cui al termine della tua esperienza
istituzionale hai continuano a metterti al servizio della città con
delicatezza. Ogni amministratore, compagno, giovane o dirigente
sindacale sapeva che se necessario tu c'eri con ma tua esperienza, i
tuoi suggerimenti e il tuo aiuto. Ti ho voluto bene, stimato e
apprezzato anche per aver educato alla buona politica con la
testimonianza più che con le parole tanti compagni e dopo aver condiviso
con te e con i compagni di Santa Croce le iniziative sindacali più belle
quando ho avuto la principale responsabilità istituzionale della mia
vita e ho portato nei locali della Regione il quadro di Peppino Di
Vittorio sei stata la prima persona che ho chiamato ed incontrato in
quella sede, per ascoltare i tuoi consigli e perché attraverso te volevo
condividere quel cammino col comune che bel 1908 seppe avviare la prima
Camera del Lavoro del Molise.
Un abbraccio Vincenzo e mi auguro che le tue tracce possano essere
custodite sia nei cuori di chi ti ha amato e apprezzato, e sia in
pubblicazioni che potrebbero aiutare a fare Memoria e a preservare in
futuro il Modello Santa Croce, dimostrando che in anni di povertà,
lotte, clientele e ingiustizie, si poteva fare politica anche
diversamente.
Grazie compagno. Grazie cumpaZeffiro
Michele Petraroia
Macerata, 18 dicembre 2022 |