Centinaia
e centinaia di ragazzi scendono in strada a Larino per marciare assieme
alle istituzioni, didattiche, comunali, soprattutto dell’Arma dei
Carabinieri, nel percorso della legalità, che è stato vissuto a 72 ore
dal trentennale della strage di Capaci.
Il capitano Damiano Petruzzella, comandante della compagnia frentana ha
illustrato ai giovani le caratteristiche della missione quotidiana che
si affronta per garantire sicurezza alla nazionale. Una iniziativa
organizzata dall’istituto comprensivo di Larino, per volontà del preside
Antonio Vesce, che nella sua storia personale vede la data del 23 maggio
come una coincidenza che ha dato ulteriore sprone al senso civico.
L’albero della legalità è il frutto di un impegno profondo, come hanno
ribadito la procuratrice della Repubblica Isabella Ginefra e la
dottoressa Stefania Vacca, magistrato giudicante. Proprio la Ginefra ha
scolpito il concetto: «La legalità nasce da un esercito di maestre», di
Gesualdo Bufalino, «Credo molto nella scuola», ha riferito la
procuratrice, facendo anche tesoro delle parole espresse nel tempo da
Francesca Morvillo, collega magistrato e moglie di Giovanni Falcone,
vittima della strage di Capaci assieme al marito e ai tre agenti della
scorta. Sulle note di “We will rock you”, dei Queen, ma col testo
opportunamente revisionato, “Se non ora, quando?”, hanno urlato lo
slogan per ribadire con forza, con canti e parole, manifesti e foto, la
necessità di garantire in questo nostro tempo che il concetto stesso di
legalità non resti vuoto ma si riempia di contenuti quotidiani a
vantaggio di tutti. Successo senza precedenti in città per la marcia
della legalità organizzata dalla compagnia carabinieri guidata dal
capitano Christian Cosma Damiano Petruzzella d’intesa con il dirigente
scolastico dell’Omnicomprensivo frentano Antonio Vesce e la
partecipazione dell’ufficio scolastico regionale nella persona della
professoressa Angela Di Fonzo, delle scuole del circondario, dei
sindaci di Larino, di Guardialfiera, di Casacalenda e Santa Croce di
Magliano.
Una giornata per fare memoria anche delle tante vittime del dovere,
cadute per far rispettare le leggi, per dare alla nostra Nazione un
presente di legalità, vittime come don Peppe Diana, come i giudici
Falcone e Borsellino, vittime come Lea Garofalo, Peppino Impastato e don
Pino Puglisi, martiri in uno Stato che deve ancora fare i conti con le
mafie e quelle sotto culture di sopraffazione e violenze che, loro gli
studenti con forza hanno rinnegato.
La marcia è iniziata dalla caserma dei carabinieri in via Ernesto De
Rosa, aperta dalla nuova Giulia assegnata ai militari frentani e dagli
striscioni attestanti il contributo che Larino e il circondario ieri ha
voluto dare a questo importante tema che riguarda tutti e nessuno
escluso. Variopinti e festanti, i ragazzi hanno alzato al cielo le loro
voci, sorrette dai tamburi e ribadito la necessità che si faccia ora
qualcosa, perché già domani è tardi.
La marcia si è snodata per le vie cittadine fino a raggiungere piazza
del Popolo, la piazza antistante il palazzo di giustizia dove l’inno di
Mameli e l’Inno alla Gioia cantato dal coro delle voci bianche della
‘Magliano’ ha introdotto gli interventi delle autorità che si sono dette
soddisfatte dell’ottima riuscita della manifestazione che dimostra
quanto sia importante nelle scuole, di ogni ordine e grado, ribadire
sempre l’importanza della legalità.
fonte: Primo Piano Molise
APPROFONDIMENTO E FOTO
Larino. ‘Se non ora, quando?’: lo slogan gridato al cielo dagli studenti
in marcia per la legalità
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