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articolo << 1/15 maggio << 2022 << home |
riceviamo e pubblichiamo L'articolo |
foto: Zona Rossa Web TV
Santa Croce di Magliano Luigi Pizzuto “Quanne rire ‘nciele u sole/Quanne scoppene i viole/Quanne a terre ze reveste/ze fa belle e mette ‘mfeste/ze guarnisce de verdure/tutte fronne e tutte hiure/Quanne cantene i cardille/quanne escene i muschille/e pell’arie cante e vole/calandrelle e terragnole/mmiez’i chiuppe u tirlurì/chiagne e u rille fa ri rì”. Nel cuore di Santa Croce l’ultimo sabato di aprile il sorriso del sole segue alla lettera i versi sensibilissimi del poeta dialettale Raffaele Capriglione. Il sole riscalda i momenti più belli della festa incorniciando di luce naturale, sul sagrato della chiesa, la bella statua della Madonna Incoronata, circondata da fiori e verde naturale. Tra gli spari le colombe volano in alto in segno di pace. A scena aperta, intorno al campanile di pietra, si rinnova l’immagine meravigliosa di ogni tipo di animale solitamente lontano dal frastuono del centro abitato. In questo spaccato di antica memoria si coglie il profumo degli animali che trascina con sé l’odore dei campi, dell’erba, dei fiori e delle stalle. In questo quadro vivente rivive puntualmente la cultura rurale vivente. Trionfa il rumore degli zoccoli. Risuona sull’asfalto. Trionfano grandi e piccini sul percorso stradale in sella ai cavalli ben curati. Trionfano i muggiti delle mandrie e i lunghi belati delle pecore nel rispetto cultuale davanti alla Chiesa di San Giacomo. Sui balconi e lungo il corso c’è tantissima gente. Tra i colori del cielo e della terra la festa degli animali è qui. Dopo tre giri intorno alla chiesa ogni gruppo riceve la benedizione del parroco don Costantino. Nessuno si sottrae a questo rito devozionale. Si tratta di un rituale di fede per ricordare i tre giri che fece appunto lo Scarciacappe, nell’Anno del Signore 1001, nei pressi del torrente Cervaro, vicino Foggia, per toccare con mano nella boscaglia l’apparizione trionfante della Madonna Incoronata su una grossa quercia tutta illuminata. La statua orante a mani giunte dell’Incoronata, tra fiori rossi e rami verdi di una robusta quercia, rivolge lo sguardo a tutti i presenti. Salgono così in alto le emozioni di tutti di fronte al gruppo scultoreo di una Madonna tratturale, ricca di colori, dal volto delicato e chiaro. Le note della banda musicale esaltano ogni momento. Ogni pausa raccoglie la voce dello spirito. Tra drappi, fiocchi, nastri colorati, passaggi sonori e voci curiose rivive la fatica d’un tempo e la voglia di fare festa. Ritorna il passato di un mondo che ritrova la sua vivace vitalità.
Lungo il percorso, ai cellulari non sfuggono i particolari della tradizionale sfilata che mette in fila ogni tipo di animale. Tra la folla si ha tanta voglia di comunicare. Si rivede la gioia spontanea di chi in paese non rientra da tempo. L’ultimo sabato di aprile è così. Pieno di iniziative che s’intrecciano fino a tarda sera. Fin dalle prime luci dell’alba si preparano gli animali. C’è un parlare silente tra gli uomini e gli animali tanto amati. La festa inizia alle sette di mattina, al ritmo dei suoni e degli schiocchi, in mezzo a tanta confusione, come ricorda nei suoi versi pittoreschi il Capriglione. “Mbacce i sette da matine/Ze cumenze n’ammuine/Ttuorne a chiese u ciumentiere/Che trappielle neh che fierie/Tutte i ciucce, i cavallucce/Vaccarelle e vetellucce/Tutte i vuove ‘ngiurgellate/Chi campane strate strate/I mulette, i crape i zurre/vanne e suone de tammurre/Tutte nnuocche e nnucchetelle/tutte hiure e zacarelle/mpont’i corne e mbacce i recchie/pi grignere e pi curnecchie/mbacce i code, hiure e hiuocche/mbacce i ngine e ni sagliocche/mbacce i vriglie e ni capezze/che sbiannore e che bellezze”. Il racconto poetico è un fiume in piena di parole e immagini suadenti. Mettono in primo piano il percorso, i suoni, i colori degli animali, i nomi delle bestie e delle famiglie protagoniste della festa. Nel
pomeriggio, invece, presso l’oratorio comunitario “Il Platano”, spazio
al meglio della cultura locale nell’ambito della cerimonia di
gemellaggio tra la Pro Loco Quattro Torri di Santa Croce e la Pro Loco
del IV° Municipio Città di Bari. (
FOTOGRAFIE ). La nutrita delegazione pugliese è guidata
dall’attivissimo Rocco de Adessis. “Le tradizioni transumanti, legate
alla presenza del Regio Tratturo Celano - Foggia, dichiara la studiosa
Regina Cosco, sono un pezzo di cultura immateriale importante, a forte
impatto espressivo, radicate nella vita della comunità. Rappresentano
un’idea di bellezza sulle vie di ieri. Questa magnifica scena tiene
insieme il paese. E’ ricca di esperienze, di rituali, di cultura
religiosa e popolare ad alta valenza simbolica. Da salvaguardare e
valorizzare. Come nel caso della tradizionale Festa degli Animali e
della Madonna Incoronata, che abbiamo visto oggi con una partecipazione
dell’intera collettività. Si tratta di un vivace patrimonio cultura che
guarda al futuro e che, senza dubbio, unisce brillantemente il Molise
alla Puglia”.
*** Due
anni di silenzio, di timidi segnali! Comitato Feste della Parrocchia |
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