Il
professor Giuseppe Colombo, già provveditore e dirigente scolastico
della scuola media Oddo-Bernacchia, interviene in merito alla chiusura
della linea ferroviaria Termoli-Campobasso.
"In riferimento all’articolo dal titolo “Intollerabile la chiusura della
ferrovia TermoliLarino-Campobasso” del Consigliere comunale di minoranza
di Larino, dott. Franco Rainone, si evidenzia per l’ennesima volta lo
stato di assoluto abbandono e di non curanza del nostro già precario
territorio, da parte delle Istituzioni regionali e nazionali.
Infatti, benché abbondantemente percorso da costoro in occasione delle
varie tornate elettorali, l’area del Basso Molise, da Campolieto ai vari
comuni interessati fino a Guglionesi, non si è mai voluto supportare con
una decorosa ed adeguata infrastruttura ferroviaria.
Le popolazioni residenti, malgrado il decremento demografico, resistono
ancora alle difficoltà di varia natura, che si accentuano a causa di una
viabilità precaria, ulteriormente penalizzata con la definitiva chiusura
della ferrovia, per la quale sono state investite energie economiche
ragguardevoli.
Sentiamo tutti la mancanza della tratta ferroviaria, che nonostante i
lunghi tempi di percorrenza, ha comunque permesso ogni anno ad una
nutrita schiera di studenti, cittadini e lavoratori di raggiungere il
capoluogo di provincia.
Invero, negli anni settanta partiva un pullman, adibito a trasporto
scolastico, da Santa Croce di Magliano, alle ore 6:15, colmo di
studenti, a cui si univano anche quelli di Bonefro, per prendere il
treno alla stazione di Bonefro-S.Croce, la cui fermata ferroviaria era
alle ore 7:00 e arrivare a Campobasso verso le ore 8:00 per raggiungere
le rispettive scuole superiori, cosa che avveniva anche dagli altri
comuni viciniori.
La presenza del treno ha permesso anche a tanti studenti, seppur con
notevoli
sacrifici, di poter proseguire gli studi universitari a Napoli, Roma,
Cassino e rientrare il più delle volte nella stessa giornata nelle
proprie dimore.
Vorrei, inoltre, sottolineare quanto l’edificio di stazione di Bonefro,
punto di riferimento della comunità di Santa Croce, cui appartengo e dei
paesi limitrofi, ha avuto una funzione sociale importante, ospitando in
passato chi arrivava col treno a tarda sera, dopo che l’ultima corsa dei
pullman era già partita. Molti studenti e adulti hanno dormito sulle
panche in attesa del nuovo giorno e mi piace ricordare i periodi
invernali quando il capo stazione rimpinguava continuamente la stufa a
legna per garantire il migliore confort ai viaggiatori: altri tempi,
dove il poco si condivideva, per il benessere di tutti. L’originario
edificio di stazione, purtroppo, venne demolito in seguito ai danni
subiti a causa del tragico terremoto del 2002, lasciando in opera un
solo binario e una pensilina munita di panchina, avviando così quel
processo di depauperamento delle strutture di servizio della tratta
ferroviaria.
Alcune considerazioni: viaggiare in treno ha migliorato anzitutto il
flusso del traffico, perché ha ridotto la congestione, soprattutto a
Campobasso nelle ore di punta, e ha permesso altresì di immettere meno
sostanze inquinanti nell’aria; il viaggio in treno ha concesso maggior
tempo per studiare, interagire, dialogare, risultando contestualmente
più rilassante e distensivo.
Desidero perciò ringraziare il dott. Rainone per averci ricordato che
una “mobilità intelligente”, pulita e senza sprechi dovrebbe, per
principio, essere soprattutto sponsorizzata dalle “istituzioni capo”,
con la sensibilizzazione fin dalle scuole e con iniziative promozionali
atte a sollecitare l’utilizzo dei mezzi pubblici ed in primis del treno.
In considerazione dei flussi di passeggeri che dai comuni delle aree
interne si spostano da e per Campobasso e Termoli appare
conseguentemente anacronistica e antistorica la paventata chiusura della
tratta ferroviaria TermoliLarino-Campobasso." |