"A Scuola
si lavora per la pace" è stato il tema del 51esimo concorso nazionale
promosso dall'Eip Italia (Ecole Instrument de Paix) in linea con
l'obiettivo 16 dell'Agenda Onu 2030 “Pace, Giustizia e istituzioni
solide”. La cerimonia di premiazione si è svolta mercoledì 25 ottobre
nell’ Auditorium della Biblioteca Nazionale a Roma. Hanno partecipato al
concorso circa centoventi scuole di tutte le regioni italiane per
progetti e lavori creativi realizzati sul tema proposto. Trenta sono le
scuole premiate, selezionate da una prestigiosa giuria Ministeriale,
un'iniziativa apprezzata e condivisa dal sottosegretario all'Istruzione
e al Merito, Paola Frassinetti.
Il messaggio che viene dai giovani, nelle varie sezioni del concorso
(poesia giovane, giornali scolastici, arte, teatro, i ricordi della
memoria, sport e pace, sicurezza a scuola, sicurezza stradale) sul tema
proposto è chiaro: diventare cittadini nel rifondare la pace in Europa,
nello spirito del Manifesto di Ventotene e impegnarsi per lo sviluppo
sostenibile alla luce della nostra Costituzione e della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani.
Anna Paola Tantucci, presidente di Eip Italia, ha ringraziato commossa
ed entusiasta tutte le scuole partecipanti, soffermandosi sull'impegno
delle realtà che ancora una volta hanno dimostrato con significativi
lavori delle buone pratiche scolastiche su temi di grande attualità".
Grande interesse hanno suscitato nei giovani i temi della sicurezza a
scuola. Il progetto “Se fossi diventato grande”, della classe IH scuola
primaria Pistelli, referente l’ins. Veronica D’Ascenzo dell’I.C. Claudio
Abbado di Roma, ha meritato la Borsa di studio nazionale finanziata
dalla famiglia di Luigi Petacciato, uno dei 27 bimbi morti insieme alla
maestra Carmela Ciniglio a San Giuliano di Puglia per il crollo della
scuola Jovine - di cui il 31 ottobre ricorre il 21° Anniversario - con
la seguente motivazione: "La giuria ha vivamente apprezzato l’appello
dal forte valore pedagogico di far comprendere ai bambini come il
piccolo Luigi e i suoi compagni non abbiano potuto realizzare i loro
sogni, lasciandoli liberi di immaginare il loro futuro, loro che grandi
lo diventeranno. Ha altresì apprezzato la creatività e la fantasia dei
disegni e delle parole che rendono straordinariamente autentico il
lavoro". Arianna Vennarucci, dirigente scolastico dell'Istituto "Claudio
Abbado", ha affermato: "Questo premio ha un altissimo significato perché
riconosce un lavoro che la scuola fa sul tema della sicurezza e
sull'educazione alla cittadinanza, in particolare sull'educazione dei
bambini molto piccoli che sono gli stessi che hanno ricevuto il premio.
Un modo per consolidare il valore della scuola come spazio pubblico
diverso dal luogo privato a cui sono abituati, come la famiglia. È
quindi l'educazione alla tutela di questo spazio che dovremmo rafforzare
a tutti i livelli. Inoltre, la dedica a Luigi Petacciato e l'esperienza
personale vissuta dall'insegnante, sopravvissuta al crollo della scuola
in cui ha perso la vita suo cugino, sono state il punto di partenza
della riflessione dei bambini su questo tema. Il fatto che Luigi,
avesse, quando è successa la tragedia, la stessa età dei nostri bambini
li ha aiutati ad attivare l'immaginazione e a costruire questa
meravigliosa testimonianza".
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