Santa Croce di Magliano, domenica 29 dicembre 2024

     

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Santa Croce di Magliano. Eterogenesi caotica della poetica e Pathos. In sala consiliare del palazzo comunale la presentazione del libro di Pasquale Marino


 

 

Eterogenesi caotica della poetica e Pathos di Pasquale Marino.

di Martina Di Pardo

In questo libro ci si muove attraversando grandi temi della natura umana.
C'è amore, sacrificio, guerra, fratellanza, un forte passato che si lega ad una visione reale e cruda del nostro presente, un'analisi filosofica, provocatoria e concretamente efficace della società contemporanea. Il libro è un viaggio che trova spazio, luogo e tempo nel cuore dell'antica Grecia. È un libro fatto di azioni, di leggi morali, di coraggio e di radici. In queste poesie l'autore è profeta, un cantore, quasi un aedo/ rapsodo, è profondamente capace di catturare il lettore - ascoltatore. Marino si mostra come un grande osservatore dei meccanismi della vita umana, li sa descrivere ... passo dopo passo, racconta quello che vede e quello che sente. Egregiamente. Allora, in "Eterogenesi caotica della poetica e Pathos", questo narratore- poeta è riuscito a costruire un legame di riflessione, di scoperta e riscoperta tra l'essere umano e di ciò che c'è di più vero (come la morte, la paura, la sofferenza, la gloria) attorno a lui, dentro di lui.
Complimenti con tutto il cuore a Pasquale Marino per questa nuova silloge poetica.
Non aggiungo altro perché vi invito ad acquistare il libro presso Planet di Nerone Giovanni.
Ieri il libro "Eterogenesi caotica della poetica e Pathos" è stato presentato al pubblico. Ringrazio ancora Pasquale per avermi invitata a sedere al tavolo con lui e con Pep Lamelza. È stata una presentazione suggestiva e ricca di spunti molto interessanti.
Scrivere le poesie è una cosa, interpretarle è tutt'altra. Mi sono messa in gioco. Sono entrata dentro i versi, dentro le parole, mi sono sentita essenza vivente delle poesie di questa meravigliosa raccolta.
Grazie di cuore, per me è stato un onore.


Ringraziamenti di Pasquale Marino

Ieri sera c’è stata “la prima” per “Eterogenesi caotica della poetica e Pathos”.
Una serata ricca di emozioni, di racconti, di ragionamenti e di tanto, tanto altro.
Con la moderazione di Pep Lamelza, che è riuscito a conciliare questa serata e a mantenere sempre accesi gli sguardi in platea, con Martina Di Pardo, che ha raccontato e interpretato dei testi, rendendo vivo questo mio nuovo volume di raccolta di liriche, e con la sala gremita di gente che ha reso importante questo piccolo evento letterario e di confronto.
Devo dire un grosso grazie a tutti, ma veramente tutti, per aver reso unica questa “prima uscita” di questo mio nuovo libro.
Un ringraziamento doveroso va al sindaco di Santa Croce di Magliano, dott. Alberto Florio, il quale ci ha concesso di realizzare questo evento in sala consiliare del palazzo comunale; un ringraziamento speciale va a Planet di Nerone Giovanni, senza il quale questo libro non sarebbe mai nato; a Rosanna Perugini per aver realizzato la copertina e, soprattutto, per la pazienza dimostrata durante il confronto nel quale le spiegavo la mia idea; un grande grazie va, ancora, a Michele Castelli, che ha realizzato una magnifica prefazione del libro e the last but not the least, un ringraziamento speciale va a tutti voi che ieri avete dedicato qualche ora del vostro tempo ad ascoltare cosa avevo da raccontare in questo mio nuovo libro.
Grazie ancora a tutti!

***

Vi condivido una riflessione “recensiva” di Salvatore Celeste che qui pubblicamente ringrazio per le belle parole spese per questo mio nuovo libro.

Riflessioni semiserie su Eterogenesi caotica della poetica e Pathos di Pasquale Marino

Quando si ci approccia ad una silloge di poesie, sono tante le componenti che ne denotano la fortuna che potrà cozzare nell'animo di chi le andrà a leggere. Conoscenza della materia, stato d'animo, fattori esterni e tanto altro. Come ha sottolineato il professor Castelli nella prefazione, "la poesia [come materia di studio] richiede senza dubbio di esperti, ma non preclude all'uomo comune di godere della sua lettura". Ed io, da persona completamente risucchiata dal caos quotidiano, mi sono immerso nella goduria della lettura. Avevo già letto alcune cose di Pasquale. Avevo apprezzato la ricerca e la conoscenza esibita di alcuni topos letterari, ma la sua scrittura non aveva incontrato la mia idea di poesia....I suoi primi scritti a rileggerli oggi, sembrano un'esercitazione di stile, una mera esposizione di sentimenti, risentimenti, urla, dolore, esternati con uno stile grafico e semantico, ridondante, classicheggiante e barocco. Nella raccolta proposta in questi giorni, invece, spesso il tono si abbassa, diventa intimo, riflessivo e i lettori si sentono quasi immersi in una seduta psicanalitica collettiva: sembra quasi di sentire Pasquale sussurrare. Il ragazzo evidentemente dei primi scritti è diventato uomo. Una maturità che probabilmente si annusa già dalle prime liriche e sulle riflessioni sulla guerra. Certamente esplode sull'epico utilizzo dello scopetto. Chapeau. Solo la maturità raggiunta di un uomo, lo spogliarsi di un'aura da supereroe alla D'Annunzio, può portare il poeta a descrivere un oggetto di uso quotidiano, senza mai abbassare il livello lirico ed assurgere lo stesso, alla medesima stregua di un personaggio omerico. E d'altronde è il lascito maggiore di Pasolini. Dopo i fasti dell'epoca classica e lo schiamazzo dei futuristi, la poesia è tornata ad essere intimista: da un lato il poeta friulano e il suo microcosmo urbano e spigolosamente proletario, dall'altra il nostro profeta Marino, che alla ricerca di un mondo poetico postmoderno, ha già trovato il suo Dio. Ora non resta che trovare i primi apostoli. I primi fedeli già sono accorsi.

 

 

 

 

 

 

 


locandina


 

 

 



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