di Luigi
Pizzuto A
Montegiorgio momenti di gloria tra non pochi passaggi silenti ricchi di
emozione. L’autunno risveglia lungo i viali nuovi toni. Nuove voci.
Sospese nel silenzio. Nuove impressioni colorano questa stagione.
Incantano le sfumature inattese tra profili e scorci suggestivi del
luogo. Questo caratteristico contesto ambientale fa cornice alla VI
Edizione del “Premio Adriatico un mare che unisce”. Cuore dell’evento,
che raccoglie rappresentanti delle regioni d’Italia che si affacciano
sul mare Adriatico, è il graziosissimo borgo di Montegiorgio. Orgoglio
del territorio marchigiano.
Nell’occasione lo raggiungiamo nel suo cuore più antico. Nel frattempo,
dal cotto dei tetti, un gruppo di colombi s’invola tra pezzi di cielo.
Si accentuano i moti interiori. Loro sono i padroni leggeri del vento e
del cielo. Danno spazio a sovrumani pensieri. Il contesto regala
inattese carezze. In cima il borgo antico sa di storia, di arte, di
memoria e di vita. Su un’alta collina. Dove si percepiscono presenze di
resti romani e e tracce vivaci dei primi popoli italiani. I Piceni. La
Montegiorgio di oggi si mostra come un’attiva sentinella medioevale. Con
lo sguardo disteso sulle colline. Proteso fino all’Adriatico in
lontananza. Sede preziosa di attività nel campo artigianale provenienti
da un antico passato che fanno storia e lasciano uno stile nuovo sul
campo.
Montegiorgio con i suoi panorami unici piace subito. Dalle porte
d’accesso ancora intatte, superiamo le mura castellane, che cingono
l’abitato, per immergerci nel luogo desiderato. L’atmosfera è quella di
un luogo a misura d’uomo. Dove l’architettura geometrica dei laterizi
trionfa sulle facciate delle case e i vicoli stretti. Insomma il lavoro
di mani all’interno dell’abitato ci incanta. Il sapere di ieri è qui. E
continua. Tra questi angoli, che in silenzio cantano l’orgoglio delle
proprie radici, s’impone il Teatro Alaleona sull’omonima piazza. E’ qui
che si svolge la VI Edizione del Premio Adriatico. Tra gli stucchi e le
statue dorate riecheggia il silenzio dell’arte. La voce di tante
passioni è qui. La platea si riempie piano piano. I rappresentanti ci
sono tutti.
Il Premio Adriatico coinvolge puntualmente il Veneto, l’Emilia Romagna,
le Marche, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia. Dall’altra sponda sono
coinvolte la Croazia, l’Albania, il Montenegro. Il mare Adriatico è un
mare che unisce. Lo ha fatto nel passato. Continua a farlo oggi con
tante iniziative tra le due sponde che sono tanto a noi vicino.
L’Adriatico è un mare che abbraccia la storia, la cultura e la vita di
tutti. Il Premio ricorda questi valori di una storia comune che oggi più
che mai deve promuovere buoni rapporti con azioni di pace. Il messaggio
è chiaro nel logo. Nei suoi toni d’azzurro impressi nell’opera creata
dall’artista Isabela Seralio. “Dopo Guardiagrele, Bucchianico, Termoli,
Manfredonia, Pergola, oggi il Premio approda a Montegiorgio, nel
contesto di un borgo felice che meraviglia” afferma Massimo Pasqualone,
presidente dell’Associazione “Adriatico un mare che unisce”,
protagonista e animatore di questa importante iniziativa.
Il premio celebra ogni anno scrittori, artisti, giornalisti, poeti,
musicisti, imprenditori e altri personaggi che con le loro opere
promuovono la crescita del territorio, i valori dell’uomo e le buone
relazioni. Tanti i riconoscimenti. Tanti i premiati. Il sindaco di
Montegiorgio Michele Ortenzi fa gli onori di casa. Ringrazia tutti i
presenti. A nome della sua comunità si sente onorato per accogliere un
premio così prestigioso. Pieno di esempi sconosciuti. Pieno di valori.
Michela Vita, assessore alla cultura, ha coordinato l’accoglienza e
l’organizzazione. Per la Regione Marche è presente Carlo Gentili. Ospiti
d’onore Maria Lina Vitturini della Commissione Pari Opportunità in veste
di madrina del premio. Il Console Onorario della Repubblica Moldova
Roberto Galanti fa sentire il bisogno di pace che deve animare le
relazioni tra i popoli. E’ il messaggio senz’altro più forte che
s’avverte nel corso della manifestazione. Presenti Tiziana Gualandi e
Sandra Kruft per l’Emilia Romagna, Maria Basile e Simona Varesani per
l’Abruzzo, Angela Baratta ed Elisabetta Grilli per la Puglia e Oscar De
Lena per la designazione Molise e Albania.
Oscar De Lena, impegnato a tutto campo nella promozione delle eccellenze
molisane, nel gruppo sorride. E’ soddisfatto delle presenze molisane.
“Il Molise che non esiste” c’è. Fa sentire la sua voce. Consegna con
piacere i riconoscimenti a Merita Sauku Bruci Albania per la narrativa,
Arte Carla Di Pardo, Giornalismo Monica Vignale ed Emanuele Bracone,
Narrativa Emma Santoro, Saggistica Giuseppe Mammarella, Memoria Benito
Jacovitti, Musica Luca Santaniello, Poesia Luigi Pizzuto, Ambiente
Valeria Fanelli, Folklore Gruppo Folk “G. Moffa” Riccia, Scuola Istituto
Tecnico “E. Majorana” Termoli, Dirigente Scolastico Maria Maddalena
Chimisso, Sociale Associazione Informare Guglionesi, Sport Lucrezia
Noemi Eremita, Teatro Compagnia Teatrale “Sceme sembe nuje” Santa Croce
di Magliano.
Tra le curiosità. Per la Puglia il Premio Memoria viene assegnato a
Francesco Rotundi, progettista dell’Amerigo Vespucci. Il magnifico
veliero che ci invidia il mondo intero. Intanto continua a salire la
voglia di pace. Ha bisogno di buone pratiche, di cammini, di credo e di
azioni decise. La poesia ne canta i segreti. E’ una buona parola. Tutti
ne abbiamo bisogno. E’ una buona medicina. Perche’ conforta un cuore che
soffre. Perché rende più felice una persona che ride. |