Santa Croce di Magliano, giovedì 10 ottobre 2024

     

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premio adriatico


“Premio Adriatico un mare che unisce”. A Montegiorgio, Teatro Alaleona, premiati i molisani impegnati nei vari campi della cultura, dello sport e del sociale


 

 

di Luigi Pizzuto

A Montegiorgio momenti di gloria tra non pochi passaggi silenti ricchi di emozione. L’autunno risveglia lungo i viali nuovi toni. Nuove voci. Sospese nel silenzio. Nuove impressioni colorano questa stagione. Incantano le sfumature inattese tra profili e scorci suggestivi del luogo. Questo caratteristico contesto ambientale fa cornice alla VI Edizione del “Premio Adriatico un mare che unisce”. Cuore dell’evento, che raccoglie rappresentanti delle regioni d’Italia che si affacciano sul mare Adriatico, è il graziosissimo borgo di Montegiorgio. Orgoglio del territorio marchigiano.

Nell’occasione lo raggiungiamo nel suo cuore più antico. Nel frattempo, dal cotto dei tetti, un gruppo di colombi s’invola tra pezzi di cielo. Si accentuano i moti interiori. Loro sono i padroni leggeri del vento e del cielo. Danno spazio a sovrumani pensieri. Il contesto regala inattese carezze. In cima il borgo antico sa di storia, di arte, di memoria e di vita. Su un’alta collina. Dove si percepiscono presenze di resti romani e e tracce vivaci dei primi popoli italiani. I Piceni. La Montegiorgio di oggi si mostra come un’attiva sentinella medioevale. Con lo sguardo disteso sulle colline. Proteso fino all’Adriatico in lontananza. Sede preziosa di attività nel campo artigianale provenienti da un antico passato che fanno storia e lasciano uno stile nuovo sul campo.

Montegiorgio con i suoi panorami unici piace subito. Dalle porte d’accesso ancora intatte, superiamo le mura castellane, che cingono l’abitato, per immergerci nel luogo desiderato. L’atmosfera è quella di un luogo a misura d’uomo. Dove l’architettura geometrica dei laterizi trionfa sulle facciate delle case e i vicoli stretti. Insomma il lavoro di mani all’interno dell’abitato ci incanta. Il sapere di ieri è qui. E continua. Tra questi angoli, che in silenzio cantano l’orgoglio delle proprie radici, s’impone il Teatro Alaleona sull’omonima piazza. E’ qui che si svolge la VI Edizione del Premio Adriatico. Tra gli stucchi e le statue dorate riecheggia il silenzio dell’arte. La voce di tante passioni è qui. La platea si riempie piano piano. I rappresentanti ci sono tutti.

Il Premio Adriatico coinvolge puntualmente il Veneto, l’Emilia Romagna, le Marche, l’Abruzzo, il Molise e la Puglia. Dall’altra sponda sono coinvolte la Croazia, l’Albania, il Montenegro. Il mare Adriatico è un mare che unisce. Lo ha fatto nel passato. Continua a farlo oggi con tante iniziative tra le due sponde che sono tanto a noi vicino. L’Adriatico è un mare che abbraccia la storia, la cultura e la vita di tutti. Il Premio ricorda questi valori di una storia comune che oggi più che mai deve promuovere buoni rapporti con azioni di pace. Il messaggio è chiaro nel logo. Nei suoi toni d’azzurro impressi nell’opera creata dall’artista Isabela Seralio. “Dopo Guardiagrele, Bucchianico, Termoli, Manfredonia, Pergola, oggi il Premio approda a Montegiorgio, nel contesto di un borgo felice che meraviglia” afferma Massimo Pasqualone, presidente dell’Associazione “Adriatico un mare che unisce”, protagonista e animatore di questa importante iniziativa.

Il premio celebra ogni anno scrittori, artisti, giornalisti, poeti, musicisti, imprenditori e altri personaggi che con le loro opere promuovono la crescita del territorio, i valori dell’uomo e le buone relazioni. Tanti i riconoscimenti. Tanti i premiati. Il sindaco di Montegiorgio Michele Ortenzi fa gli onori di casa. Ringrazia tutti i presenti. A nome della sua comunità si sente onorato per accogliere un premio così prestigioso. Pieno di esempi sconosciuti. Pieno di valori. Michela Vita, assessore alla cultura, ha coordinato l’accoglienza e l’organizzazione. Per la Regione Marche è presente Carlo Gentili. Ospiti d’onore Maria Lina Vitturini della Commissione Pari Opportunità in veste di madrina del premio. Il Console Onorario della Repubblica Moldova Roberto Galanti fa sentire il bisogno di pace che deve animare le relazioni tra i popoli. E’ il messaggio senz’altro più forte che s’avverte nel corso della manifestazione. Presenti Tiziana Gualandi e Sandra Kruft per l’Emilia Romagna, Maria Basile e Simona Varesani per l’Abruzzo, Angela Baratta ed Elisabetta Grilli per la Puglia e Oscar De Lena per la designazione Molise e Albania.

Oscar De Lena, impegnato a tutto campo nella promozione delle eccellenze molisane, nel gruppo sorride. E’ soddisfatto delle presenze molisane. “Il Molise che non esiste” c’è. Fa sentire la sua voce. Consegna con piacere i riconoscimenti a Merita Sauku Bruci Albania per la narrativa, Arte Carla Di Pardo, Giornalismo Monica Vignale ed Emanuele Bracone, Narrativa Emma Santoro, Saggistica Giuseppe Mammarella, Memoria Benito Jacovitti, Musica Luca Santaniello, Poesia Luigi Pizzuto, Ambiente Valeria Fanelli, Folklore Gruppo Folk “G. Moffa” Riccia, Scuola Istituto Tecnico “E. Majorana” Termoli, Dirigente Scolastico Maria Maddalena Chimisso, Sociale Associazione Informare Guglionesi, Sport Lucrezia Noemi Eremita, Teatro Compagnia Teatrale “Sceme sembe nuje” Santa Croce di Magliano.
Tra le curiosità. Per la Puglia il Premio Memoria viene assegnato a Francesco Rotundi, progettista dell’Amerigo Vespucci. Il magnifico veliero che ci invidia il mondo intero. Intanto continua a salire la voglia di pace. Ha bisogno di buone pratiche, di cammini, di credo e di azioni decise. La poesia ne canta i segreti. E’ una buona parola. Tutti ne abbiamo bisogno. E’ una buona medicina. Perche’ conforta un cuore che soffre. Perché rende più felice una persona che ride.

 

 

 

 

 


 


 

 

 



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