Di Regina
Cosco
Da nelmolise.it
SANTA CROCE DI MAGLIANO. La Settimana Santa è anche espressione della
fede popolare, un pullulare di riti intimi o collettivi. In modo
particolare, è nella giornata del Venerdì Santo – quando i fedeli
ripercorrono il cammino di Gesù Cristo verso la crocifissione – che a
tradizioni specifiche come la Via Crucis si accompagnano altre forme di
devozione.
A Santa Croce, la vestizione del Cristo Morto rappresenta un rito
devozionale, la cui continuità passa attraverso i parrocchiani, delegati
dal parroco. Da otto anni, ad occuparsene è il devoto Elio Morelli. La
nostra redazione lo ha incontrato per seguire il compimento di questo
emozionante rito, che anticipa la liturgia della Passione.
Incontriamo Elio presso la Chiesa di San Giacomo Apostolo: “mi dedico
alla vestizione di Gesù Morto da otto anni, da quando è scomparsa la mia
adorata mamma. Da mia madre ho appreso come fare, lei ha speso buona
parte della sua esistenza dedicandosi alle tradizioni del luogo, al
culto dei Santi locali e a quello di Gesù Morto durante la Settimana
Santa.
Ad oggi, nella realizzazione di tutto, sono supportato dalle mie amiche
Ida e Silvana. La vestizione consiste nell’adornare la bara come si fa
con un defunto, con lenzuola ricamate e rifinite di orli pregiati. Di
recente, ho aggiunto un filo delicato di luci, che possa illuminare
delicatamente il corpo di Gesù morente all’imbrunire durante la
processione. Ogni anno cambio qualche dettaglio per rendere questo
momento sempre suggestivo, per me e per chi lo contempla. Per la
decorazione floreale invito i fiorai del posto, quest’anno hanno aderito
le fioraie Milena e Lorella.”
Elio, non è solo, con lui ci sono le amiche citate sin qui, intende a
rivestire il simulacro di Gesù. Con l’impegno di Elio e delle sue
collaboratrici, quest’anno la statua di Gesù Morto si è ricongiunta in
processione – durante il momento struggente dell’incontro – a quella
della Vergine Addolorata adornata di fiori di lisianthus e gipsofila, di
nebbiolina e di una sola rosa rossa adagiata sul petto.
Ai chiodi della croce e alla corona di spine sul capo del figlio di Dio
che ci restituisce l’iconografia cristiana, il rito santacrocese –
grazie all’ impegno di Elio Morelli e del suo gruppo di lavoro –
risponde con l’utilizzo di fiori e di bianche lenzuola di corredo come
atto d’amore e devozione.
Settimana Santa 2025 |