Santa Croce di Magliano, lunedì 24 marzo 2025

     

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Acqua e reti idriche in Molise: la Regione sblocca 20 milioni di euro. Approvata la riprogrammazione di fondi FSC per cofinanziare due progetti PNRR. Priorità a serbatoi e infrastrutture a rischio. Un progetto per Termoli, un altro interessa 12 centri tra cui Santa Croce di Magliano


 

Acqua e reti idriche in Molise: la Regione sblocca 20 milioni di euro, 4 di fondi propri. Approvata la riprogrammazione di fondi FSC per cofinanziare due progetti PNRR. Priorità a serbatoi e infrastrutture a rischio. Un progetto per Termoli, un altro interessa 12 centri: tutti i comuni interessati

La Giunta regionale, nella riunione di questo pomeriggio, lunedì 24 marzo, ha riprogrammato risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) per il cofinanziamento di due progetti idrici finanziati dal PNRR, nell'ambito della misura M2C4 - I4.1 ("Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico").

La Giunta ha messo nero su bianco un piano da 4 milioni di euro che, in realtà, ne vale ben 20. Grazie a un meccanismo che combina fondi europei e risorse locali per portare acqua sicura e infrastrutture moderne in 13 comuni della regione.

Al centro dell'operazione ci sono due progetti fondamentali. Il primo interessa Termoli, dove verranno riqualificate le vasche di accumulo seminterrate di Difesa Grande con un investimento totale di 2,1 milioni di euro. Di questi, 1,68 arrivano dal PNRR e 420mila dalla Regione.

Il secondo intervento coinvolge un territorio più vasto: ben 12 comuni molisani beneficeranno di 18 milioni di euro per la messa in sicurezza di serbatoi e opere idriche. La lista completa include: Baranello, Casacalenda, Guglionesi, Mafalda, Palata, Portocannone, San Felice del Molise, San Martino in Pensilis, Ururi, Sant'Angelo Limosano, Santa Croce di Magliano e Sepino. Anche in questo caso, il PNRR copre la fetta più grossa (14,4 milioni), mentre la Regione aggiunge 3,6 milioni.

I soldi regionali, quei 4 milioni complessivi che comprendono entrambi gli interventi, non escono dalle casse ordinarie ma provengono da fondi non spesi in precedenza. Una mossa necessaria per non perdere i finanziamenti nazionali, che hanno una scadenza precisa: tutti i lavori dovranno essere completati entro marzo 2026.

Per i cittadini, questo si tradurrà in un servizio idrico più efficiente, con meno interruzioni e minori sprechi. Basti pensare che oggi in Molise quasi la metà dell'acqua potabile si perde lungo la rete.

Ora la palla passa agli uffici tecnici, che dovranno rispettare tempi strettissimi per non vanificare l'opportunità. Una sfida importante per una regione che punta a modernizzare un servizio essenziale dopo anni di carenze e difficoltà.

fonte: Il Quotidiano del Molise

 


 


 

 

 



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