Acqua e reti idriche in Molise: la Regione sblocca 20 milioni di
euro, 4 di fondi propri. Approvata la riprogrammazione di fondi FSC per
cofinanziare due progetti PNRR. Priorità a serbatoi e infrastrutture a
rischio. Un progetto per Termoli, un altro interessa 12 centri: tutti i
comuni interessati
La Giunta regionale, nella riunione di questo pomeriggio, lunedì 24
marzo, ha riprogrammato risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
(FSC) per il cofinanziamento di due progetti idrici finanziati dal PNRR,
nell'ambito della misura M2C4 - I4.1 ("Investimenti in infrastrutture
idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico").
La Giunta ha messo nero su bianco un piano da 4 milioni di euro che, in
realtà, ne vale ben 20. Grazie a un meccanismo che combina fondi europei
e risorse locali per portare acqua sicura e infrastrutture moderne in 13
comuni della regione.
Al centro dell'operazione ci sono due progetti fondamentali. Il primo
interessa Termoli, dove verranno riqualificate le vasche di accumulo
seminterrate di Difesa Grande con un investimento totale di 2,1 milioni
di euro. Di questi, 1,68 arrivano dal PNRR e 420mila dalla Regione.
Il secondo intervento coinvolge un territorio più vasto: ben 12 comuni
molisani beneficeranno di 18 milioni di euro per la messa in sicurezza
di serbatoi e opere idriche. La lista completa include: Baranello,
Casacalenda, Guglionesi, Mafalda, Palata, Portocannone, San Felice del
Molise, San Martino in Pensilis, Ururi, Sant'Angelo Limosano, Santa
Croce di Magliano e Sepino. Anche in questo caso, il PNRR copre la fetta
più grossa (14,4 milioni), mentre la Regione aggiunge 3,6 milioni.
I soldi regionali, quei 4 milioni complessivi che comprendono entrambi
gli interventi, non escono dalle casse ordinarie ma provengono da fondi
non spesi in precedenza. Una mossa necessaria per non perdere i
finanziamenti nazionali, che hanno una scadenza precisa: tutti i lavori
dovranno essere completati entro marzo 2026.
Per i cittadini, questo si tradurrà in un servizio idrico più
efficiente, con meno interruzioni e minori sprechi. Basti pensare che
oggi in Molise quasi la metà dell'acqua potabile si perde lungo la rete.
Ora la palla passa agli uffici tecnici, che dovranno rispettare tempi
strettissimi per non vanificare l'opportunità. Una sfida importante per
una regione che punta a modernizzare un servizio essenziale dopo anni di
carenze e difficoltà.
fonte: Il Quotidiano del Molise |