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Istituto "Sacro Cuore" di Santa Croce di Magliano


indirizzi, fotografie e storia

Istituto Sacro Cuore
Piazza Mons. A. Santorelli 3
86047 Santa Croce di Magliano CB

Tel. 0874/728262

  • Casa di riposo

  • Scuola Paritaria, autorizzata. CB1A009004

  • Chiesa

Anno 1930
Inaugurazione dell'Istituto Sacro Cuore. In presenza del Podestà cav. uff. Marcello Antignani, del segretario politico cav. D'Onofrio, del Vescovo di Larino e di tutta la popolazione di S.Croce di Magliano, l'oratore ufficiale il maestro Umberto Antignani esalta il coraggio, lo spirito d'iniziativa, l'ardimento di Mons. Alfredo Santorelli per la realizzazione di una grandiosa opera finalizzata al sollievo della sofferenza dei più bisognosi...

 

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STORIA DELL’ISTITUTO SACRO CUORE FONDATO DA MONS. ALFREDO SANTORELLI

Ricerca di Gaetano Di Stefano

L’Istituto Sacro Cuore, sito in S.Croce di Magliano nasce come “Casa Sacerdoti invalidi ed Orfanotrofio”, successivamente anche come assistenza agli anziani. La sua fondazione fu possibile grazie all’impegno del sacerdote Mons. Alfredo Santorelli, il quale riuscì con molti sacrifici a raccogliere i fondi per la sua costruzione.
Infatti si recò diverse volte in America dagli emigranti santacrocesi per raccogliere fondi e consensi.
Inizialmente nell’Istituto venivano assistiti i poveri, ospitati i sacerdoti anziani, e specialmente durante e dopo la Seconda guerra mondiale, ospitate ragazze orfane e ragazze i cui genitori erano partiti per l’estero.
E’ stata la prima sede privata della Scuola Materna o Asilo, fu anche sede della Scuola Media, della scuola di taglio e cucito condotta dalle suore.

Di questa Chiesa ne parla il Tria nelle Memorie storiche, civili ed ecclesiastiche della Dicesi di Larino.
“Siccome dentro la Terra non vi sono altre, che le sopra descritte due sole Chiese, così fuori di essa non se ne vede che una, la quale essendo molto antica e deforme sotto il titolo di San Giacomo Apostolo, Patrone della medesima, posta per la strada, che conduce alla badia e feudo di S. Elena, l’Università ha principiato a fabbricarne un’altra sotto lo stesso titolo, non molto distante dalla prima di migliore fattezza e modello, ed è stato ordinato, che nel luogo della Chiesa vecchia di S.Giacomo sia formato un Cimitero.
E l’uno e l’altro si ritrova in buono stato.”

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Articolo del giornale riguardante l’inaugurazione dell’Istituto Sacro Cuore
S.Croce di Magliano, 2- Fin dalle prime ore del mattino il paese presenta un aspetto insolito di festa . Il grandioso edificio dell’Ospizio del Sacro Cuore è tutto imbandierato e già cominciano a giungere le prime auto, che riversano gente di paesi vicini, e gli arrivi continuano fino al pomeriggio, mentre diventa una meta di pellegrinaggio l’Ospizio. Sul piazzale davanti a questo,addossato alla Casa della Scuola, già il palco per le autorità è discreto.
La cerimonia dell’inaugurazione è fissata per le ore 18, ma alle ore 15 l Piazza del Cupello e le adiacenze sono gremite di gente.
Alle ore 15,30 giunge un reparto della M.V.S.N. con gli ufficiali cav.re D’Onofrio, Pilla, Capriglione; e poco dopo un gruppo di Avanguardista con una centuria di Balilla.
Alle 16, l’auto della Federazione Provinciale Fascista entrannello spiazzale e scendono i membri cav. Ing. C. Pace e l’avv. R.Tata.
Da Larino giungono, di poi, l’on. Comm. Spiridione Caprice con la sorella Presidente diocesana dell’Unione Cattolica femminile ed altri familiari; indi altro auto da Larino ci porta il Comando della 134.a Legione della Milizia Nazionale con l’aiutante in prima cent.ne Caprice ed altri Ufficiali fra cui il Tenente dei RR. Carabinieri La Placa. Seguono da Casacalenda il Procuratore Capo dell’Ufficio Imposte Frignani, da Bonefro il Pretore avv. Avitabile.
Sono stati ricevuti dal nostro Podestà cav. uff. M. Antignani, dal Segretario politico cav. D’Onofrio. Sono le 16,30, quando S.E. Monsignor Vescovo di Larino e Termoli, seguito dal Vicario Mons. Mennini, dal Clero, dai seminaristi e da molto popolo, appare allo svolto del Corso Umberto I.
La folla si fa attenta. Il corteo incede fra due ali di popolo, che a stento, facendo largo, si scopre e saluta romanamente. Giuntovi Mons. Vescovo compie il rito della benedizione, aspergendo i vani di acqua lustrale.
Indi, seguito dal Clero e dalle autorità, va a prendere posto sul palco, che, in breve è al completo, cinto da un serto di Piccole Italiane.

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I Discorsi
Dopo breve silenzio Mons. Vescovo, che ha ora indossato altri paramenti, si alza e pronuncia un elevato discorso sciogliendo un inno alla fede cristiana, che ha capacità di far scorgere negli animi le più nobili iniziative e dà la forza di tradurle in atto, e additando Mons. Alfredo Santorelli, artefice di questa opera, che sembra ancora un sogno, alla riconoscenza del popolo, ed esorta tutti a stringersi a lui per sostenerlo.
Parla dopo il Podestà Cav. Uff. Antignani, il quale dopo aver ringraziato tutte le autorità civili, politiche ed ecclesiastiche convenute, spiega il nobile orgoglio che gli pervade l’animo per essere ora, S.Croce di Magliano fornita di una grandiosa e moderna casa di carità, sorta per opera del suo migliore figlio: Monsignore Alfredo Santorelli.
Ora appare al monumentale balcone dell’Ospizio l’oratore ufficiale Antignani Umberto, fatto segno ad una simpatica ovazione. Non è possibile riportare un sunto per quanto conciso,della appassionata orazione.

Il tema è stato trattato con tale profondità di pensiero ed accalorata convinzione che il popolo ne è stato conquiso, interrompendo ogni tanto con applausi interminabili. L’oratore esalta l’opera nella grandezza e del fine. Molte difficoltà e resistenze cieche e consapevoli bisognò superare. Ma quando più lungo e faticoso fu il cammino tanto più grande ne è il trionfo. Molte le forze che appaiono al suo servizio: l’amore del prossimo il sentimento della carità, lo spirito lo spirito dell’iniziativa, il coraggio, l’ardimento, la perseveranza; ma nulla sarebbe stato possibile senza quell’intimo senso di insoddisfazione e di incompiutezza, per cui solo l’uomo continuamente si agita e procede oltre, verso nuovi fini e nuove mete.
L’opera di Mons. Santorelli, oltre a realizzare per se stessa un grandissimo vantaggio per la vecchiaia bisognosa, apre la via al compimento di altre opere nel campo della beneficenza saociale. Infine prende la parola la Presidente diocesana dell’U.C.F. sig.na M. Caprice, rilevando lo sforzo titanico dei mille ostacoli vinti e la peregrinazione oltre oceanica di Mons. Santorelli per la conquista aspra dei mezzi necessari ad attuare il suo sogno radioso di civiltà cristiana.

Mons. Santorelli, che finora, in piedi sul palco, pallido di emozione e di gioia, ha ascoltato il più vivo coro delle sue lodi, ed ha sentito ripercuotere nel suo cuore il cantico di gratitudine di un popolo immenso, s’avanza ora per parlare e ringraziare.
Le sue parole sono degne della sua opera: “Tutto quello che vi è stato e vi sarà di lavoro, di lotta , di sacrificio è mio, ma l’Ospizio, da oggi, è vostro, concittadini”, egli dice fra l’altro. Ricorda, con gratitudine i santacrocesi residenti in America, che gli furono larghi di aiuti; quelli residenti qui, che, pur nelle strettezze economiche di una stagione magra, alleviarono il pondo grave che s’è addossato, e conclude dichiarando che la fiducia senza limiti che nutre pel Cuore Sacro di Gesù, lo fa essere certo del sostegno dei buoni. La parola calda e appassionata del Monsignore ha suscitato in tutti emozione profonda.

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I telegrammi del Santo Padre e del Sovrano
Il Santo Padre ed il Sovrano hanno così telegrafato:
“Monsignore Santorelli, Santo Padre auspicando pace codesto asilo Cristiana Carità grato omaggio di cuore benedice. Cardinale Pacelli.
“Sua Maestà il Re ringrazia vivamente del gentile saluto augurando prosperità alla benefica istituzione”. Mattioli
S.E. il Prefetto Bellini e il Questore hanno pure telegrafato in questi termini: “Podestà Santa Croce di Magliano - Trattenuto causa impellenti affari di servizio non potrò intervenire cerimonia che svolgerassi domani in codesto Comune. Prego V.S. rappresentarmi. Prefetto Bellini.

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Munifiche offerte
Per questa circostanza, con pensiero munifico, sempre primo nelle opere di carità, l’ill.mo cav. uff. Pasquale Mascia – Colagrosso, oltre alle 20.000 già date, offre ancora L. 5.000, nonché molta mobilia. Nel giorno dell’inaugurazione il Pio Istituto ha avuto le seguenti offerte: Mons. Vescovo Oddo Bernacchia lire 1.000; prof. Carlo Faccone L. 1.000; sig. Francesco Ciavolla L.500; Fratelli Fantetti L. 200; dott. Vincenzo Rinaldi L. 100; can. don Pietro Sebastiano L.100; sig.ra Imperia Iarossi L. 100; can. don Nicola Rea L. 50; N.N. 40

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INTITOLAZIONE PIAZZA A “Mons. Alfredo SANTORELLI”
Nell’anno 1994, il 9 Dicembre, il Consiglio Comunale di Santa Croce di Magliano, presieduto dal Sindaco Giovanni Gianfelice, discusse una mozione d’ordine del Consigliere di maggioranza Luigi Miozza che impegnava la Giunta Comunale a dare “tempestiva realizzazione alla proposta di intitolare una strada o una piazza del paese a Mons. Santorelli”.(Delibera C.C. n.49/1994). Numerose vicende amministrative dell’epoca non consentirono di dare seguito a quanto deliberato.
Nel 2000, il giorno 10 Marzo, la Giunta Comunale guidata nuovamente dal Sindaco Gianfelice si riunisce per deliberare l’intitolazione dello spazio antistante l’Istituto Sacro Cuore a Mons. Alfredo Santorelli, con l’apposizione di una targa in pietra. La cerimonia pubblica avvenne il giorno 30 Aprile di quell’anno e vide la partecipazione di tutta la cittadinanza.

Dopo tanti anni di oblio, questo è stato il primo riconoscimento ufficiale che viene da una Amministrazione comunale di S.Croce di Magliano.
Con questa decisione si rende omaggio ad un figlio illustre, non solo per aver svolto una importante opera di apostolato all’interno dell’Azione Cattolica come assistente diocesano, ma soprattutto come fondatore di questo Istituto.
La sua opera umana non può essere dimenticata tanto facilmente, anche perché nell’attuale contesto sociale l’Istituto non ha più la funzione di quanto è sorto, cioè di ospitare i poveri, orfanelle, sacerdoti, ma accoglie soprattutto anziani che per vari motivi non possono più vivere in un contesto familiare.

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